Da questa parte del mare

Produzioni Fuorivia e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale presentano

«Bisogna avere occhi, cervello e coraggio da spendere»

GIUSEPPE CEDERNA

in

Da questa parte del mare

da GIANMARIA TESTA

regia di Giorgio Gallione
elementi scenografici: Lorenza Gioberti
luci di Andrea Violato

Un ringraziamento a Alessandra Ballerini e Marco Revelli per il loro contributo nella stesura del testo

Produzioni Fuorivia / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
In collaborazione con Teatro dell’Archivolto

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“Da Questa Parte del Mare” è il libro della vita di Gianmaria Testa, è arrivato in libreria, purtroppo postumo, il 19 aprile 2016, per Giulio Einaudi Editori con prefazione di Erri De Luca.
E’ il racconto dei pensieri, delle storie, delle situazioni che hanno contribuito a dar vita ad ognuna delle canzoni dell’album omonimo, ed è un po’, anche, inevitabilmente, il racconto di Gianmaria stesso e delle sue radici. E’ il racconto dei grandi movimenti di popolo di questi anni, ma è anche il racconto delle radici e della loro importanza. Radici che non sono catene, ma sguardi lunghi.
E’ il libro con cui Gianmaria si è congedato in pace, dopo una vita onesta e dritta. È un patrimonio di riflessioni umanissime, senza presunzioni di assolutezza. Un distillato di parole preziose che riesce a restituirci ancora e per sempre la voce di Gianmaria. E’ uno sguardo lucido, durato più di 20 anni, sull’oggi.
Una lingua poetica, affilata, tagliente, insieme burbera ed emozionata. Bellissima.
Adesso questo libro diventa uno spettacolo teatrale vero e proprio e a portarlo in scena è Giuseppe Cederna che più volte ha condiviso il palcoscenico con Gianmaria e che con lui condivide ancora, soprattutto, una commossa visione del mondo. Giorgio Gallione, altro amico di Gianmaria, cura la regia, provando a tradurre in linguaggio, immagini e forma teatrali, parole pensate per la pagina scritta, ma dense di sonorità e musica.

“Da questa parte del mare” è un viaggio struggente, lirico e ruvido, per storie e canzoni, sulle migrazioni umane, ma anche sulle radici e sul senso dell’“umano”. In scena alcuni sassi e un cerchio di terra che abbraccia un simbolico mare nostrum da attraversare e da difendere, sul palco un attore che da voce, attraverso le parole di Gianmaria Testa che si alternano a quelle di Marco Revelli e di Alessandra Ballerini, a quelli che non hanno voce per essere ascoltati.

Lo spettacolo è un continuo alternarsi di voci e personalità distinte, trovate e ritrovate su un mare che abbraccia e divide, culla e annega. Giuseppe Cederna si incarna nelle loro storie raccontate attraverso una recitazione impeccabile, affettuosa e graffiante, lacerante e tenerissima. Gianmaria Testa, con la sua voce sempre profonda, sempre viva, fa il controcanto in un dialogo fitto ed molto emozionate.

Ciao socio, compare, fratello che non mi è capitato in famiglia e che ho cercato intorno, grazie di accomunarmi al libro della tua vita, che non è un’autobiografia ma una multibiografia di persone e di luoghi, dove sei anche tu….

Erri De Luca