Produzioni Fuorivia e Egea Music
presentano
GIANMARIA TESTA
LAMPO
dal 18 giugno 2021 su vinile (ed. lim.) e cd
Il viaggio, proposto da Produzioni Fuorivia e Egea Music, nella discografia di Gianmaria Testa continua. È uscita il 18 giugno la ristampa in vinile 180g e cd di Lampo, il terzo capito della produzione del cantautore cuneese.
Dopo i due dischi “francesi” Montgolfières e Extra Muros ritorna sugli scaffali Lampo, uscito nel 1999, il disco che ha consacrato anche in Italia il successo di Gianmaria Testa. Come scrive Gilles Tordjman (Les Inrockuptibles) con questo lavoro Gianmaria interpreta nel modo migliore il suo ruolo di cantautore “…degno figlio del suo Piemonte contadino, Gianmaria sapeva da sempre che non si raccoglie se non ciò che si ha seminato. Con Lampo si è assistito allo sbocciare di un equilibrio musicale iniziato qualche anno prima con dei musicisti fedeli e degni di tutti gli elogi. Perché l’Italia, a differenza della Francia, non ha mai dimenticato che la canzone è innanzitutto un “affare di musica”. Ed è proprio questo che ancora ci colpisce, riascoltando questo disco: l’evidenza soffice e duttile di un tessuto musicale di altissimo livello, e ciononostante mai virtuosa ed ostentata.”
Anche in Lampo, come nei lavori precedenti, la poetica di Gianmaria Testa illumina piccole situazioni, veri e propri bagliori di vita che diventano bozzetti esistenziali. Ritorna spesso in questo “disco dei quarant’anni” il tema del tempo: grazie ad una scrittura semplice ed allo stesso tempo profonda, che fa sembrare brevi anche i pezzi più lunghi, le canzoni hanno la forza di chi sa aspettare e guardare. Altissimo il livello musicale, fra accenti jazz, consapevolezze folk e qualche incursione in suoni più rock. David Lewis (piano, tromba, flicorno), Claudio Dadone (chitarre) ed Edmundo Carneiro (percussioni) insieme allo stesso Testa firmano molti fra gli arrangiamenti e dipingono un suono personalissimo e profondo.
Paola Farinetti, moglie di Gianmaria Testa e manager di Produzioni Fuorivia, scrive “Molti di questi (lavori) con gli anni sono diventati rari, buoni solo per un’asta su eBay, e mi è parso un peccato. Tutti conservano infatti una misura, una freschezza di musica e parole -quelle parole che Gianmaria limava e rilimava-, che li rendono dei classici, sopravvissuti all’usura del tempo.”
Le pubblicazioni si susseguiranno una dopo l’altra fino ad abbracciare l’intera discografia di Gianmaria Testa.
www.gianmariatesta.com – www.produzionifuorivia.it – www.egeamusic.com
LAMPO - Brani e Testi
Portami via da qui
fuori da questa stanza
con le tue mani piccole e gli occhi
fuori da queste mura
portami via da qui
se sei sicura così
della tua voce
Portami fuori da qui
nell’aria che si muove di tutti i tuoi capelli
e con i tuoi colori
portami fuori da qui
tu sei lontana per me
con la tua voce
Portami via da qui
se vuoi
e vengo con te
con la tua voce
Io ogni mattina ascolto l’alba
e la sera il tramonto
e tutto il rumore che fa
e poi per ogni giorno che passa
faccio un segno su un muro
di questa città
perché non é il tempo che mi manca
e nemmeno l’età
Io ogni mattina quando parto
lascio aperta la mia porta se qualcuno verrà
e poi metto polvere di gesso
sul pavimento di casa
per i passi che farà
perché quando c’é una porta aperta
di sicuro prima o dopo si sa
Io ogni sera quando torno
lascio delle tracce bianche
sulla polvere che sa
che qui non ci viene mai nessuno
e nemmeno per oggi
non ci sono novità
e poi richiudo la mia porta
per la notte e per il freddo che ci fa
Io ogni mattina ascolto l’alba
e la sera il tramonto
e tutto il rumore che fa
e poi per ogni giorno che passa graffio un pezzo di muro
di questa città
perché non é il tempo che mi manca
e nemmeno l’età
Un toréador dans l’arène
c’est ça l’amour petite reine
un taureau dans le ventre
et le sourire aux lèvres
des paillettes et du sang
joli rêve
un toréador dans l’arène
viens je t’emmène petite reine
sous les hourras
et les crachats de la foule loin d’ici dans des pays
extrêmes
la vie c’est bien court
quand on court après l’amour
ai-je assez serré
le bonheur contre mon cur
t’ai-je assez serrée
dans mes bras
la mort c’est bizarre
vous prend par hasard
l’orchestre s’est tu
l’arène est déçue
je suis heureux
perdu dans tes yeux
Piccola Regina
Un toreador nell’arena questo é l’amore piccola regina
un toreador nell’arena
e un toro nella pancia
lustrini e sangue
insolito sogno
Un toreador nell’arena
vieni, ti porto piccola regina
sopra gli hurrà e gli sputi
della gente
lontano da qui
nei paesi estremi
E’ così corta la vita
per chi corre dietro un amore
chissà se ho stretto abbastanza forte
la fortuna al cuore
se ti ho stretta abbastanza
fra le mie braccia
La morte, é strano
arriva per caso
l’orchestra é ormai muta
l’arena é delusa
io sono contento
perduto nei tuoi occhi
Non ti aspetto più
neanche se quando ritorni
ritornasse un` altra estate
Non ti aspetto più
é passato molto tempo
le mie stagioni sono già finite
Non ti aspetto più
e vado via da qui
oltre questo ponte un altro ponte
e ancora un fiume
e un altro fiume ci sarà
Non ti aspetto più
e vado via perchè
oltre l’ orizzonte
un altro mare
e ancora un mare
e un altro amore
ci sarà
Niente, non guardavo niente
neanche se la gente non ci fosse più
solo, con un occhio al cielo,
sull’altro occhio un velo e non ricorda più
ma passa, questa notte passa
troppo in fretta passa
non ci aspetta più
Lucia, forse che qualcuno
ti ha proposto mai un aggiustamento
prendere tempo al tempo che incominci quando lo vogliamo noi
perché Lucia probabilmente amarsi
più che incontrarsi é un presentimento
ma é troppo corto il sogno
dammi un’altra notte
e un altro appuntamento
Niente, non mi aspettavo niente
da tutta quella gente che guardava in su
e in volo, con i due occhi al cielo
che dall’altro il velo era caduto giù
guardavo questa notte bassa
che passa in fretta, passa
e non ci aspetta più
Ma Lucia, forse che qualcuno
ti ha chiesto mai un aggiustamento
rubare tempo al tempo
che incominci quando lo vogliamo noi
perché Lucia sicuramente amarsi più che ritrovarsi é un inseguimento
ma é così corto il sogno
dammi questa notte
dammi appuntamento
Di passi la strada
di passi e di sabbia il confine
dovunque si vada barriera di mare sarà
aperta soltanto
aperta al ritorno di venti
di naufraghi e vele
chiunque ci parta
comunque ci ritornerà
Di sabbia la strada
e d’ombra la pianta del pane a chiunque ci vada rifugio e prigione darà
e finestra di vento
aperta soltanto
al ricordo di voci e sirene
dovunque si parta
comunque si ritornerà
E’ d’ombra la strada
e nell’ombra si lascia passare
dovunque si vada soltanto illusione sarà
e poi sogno, miraggio
distanza, passaggio
e risveglio fra l’albero e il pane
per quanto si parta
comunque si ritornerà
C’é una luna questa sera
che la tocchi con le mani
lentamente, lentamente s’avvicina
e si srotola dal cielo
è un gomitolo di lana
è un gomitolo di luna che cammina
Grande luna nella sera
e sopra i tetti di Torino
tutti gatti per la strada far mattina
che si deve festeggiare questa notte un po’ speciale
c’è la luna, Biancaluna che cammina
Biancaluna sotto il cielo
e sulle antenne di Milano
non l’avevi vista mai così vicina
per chi nasce questa notte
certo porterà fortuna
sarà figlio, sarà il figlio della luna
Grande luna così grande
che la sfiori con le mani
lentamente, lentamente si allontana
e si arrotola nel cielo
è un gomitolo di lana
è un gomitolo di luna che cammina
e si arrotola nel cielo
è un gomitolo di lana
è un gomitolo di luna ballerina.
Tu mi guardi così
ma la vita é un attimo
e mi guardi così
si ma la vita é un attimo
e ci passa sui piedi e poi
tutto diventa un ricordo
un lampo negli occhi, la cerchi
e non la trovi più
E mi parli così
però la vita é subito tu mi dici così
si ma la vita é subito
il tempo, soltanto il tempo
di una fotografia
il lampo che abbaglia negli occhi
e non ci vedi più
Ma se la vita é adesso
non farà lo stesso dirsi di no
se questa vita addosso
é tutto quel che posso
quello che ho
E mi guardi così
però la vita é un attimo
e poi mi parli
si ma la vita é subito
il lampo, soltanto il lampo
di una fotografia
ti abbaglia negli occhi, la cerchi e non la vedi più
… e ci passa sui piedi e poi tutto
diventa un ricordo,
un lampo negli occhi, la cerchi
e non la trovi più
Sui ponti di Roma gli amanti son tanti
ma quanti, nessuno lo sa
e parlano e ridono
ridono e toccano
e guardano l’acqua che va
Non fa niente se piove o c’è il sole
non gl’importa del tempo che fa
gli amanti di Roma son tanti
ma quanti, chissà
Sui ponti di Roma gli amanti la notte
si dicono la verità
e parlano e piangono
piangono e toccano
e intanto c’è l’acqua che va
E poi quando li prende il mattino
si perdono per la città
e riempiono tutte le strade
che a Roma gli amanti
son tanti si sa
E poi quando li prende il mattino
si perdono per la città
e riempiono tutte le strade
che a Roma gli amanti
son tanti
ma quanti chissà
Faccia attenzione signore
c’é una luna che cade stasera
e ci potrebbe colpire
o quantomeno scavare una buca profonda
così larga e profonda
da non poterci passare
Se alza gli occhi signore
fra una nuvola e l’altra
sotto l’ultima stella del carro
si dovrebbe vedere che si stacca dal nero di pece
e veloce incomincia a cadere
E se restiamo in silenzio, fra poco
dovremmo sentirne il rumore
sul frastuono di passi e vetrine
come un lungo richiamo
il rumore
Lei sorride signore
ma io certe notti ne ho viste anche cinque
di lune cadere
scintillanti più dei fuochi d’agosto
sradicare foreste
o ribollire nel mare
e di altre ancora ho sentito soltanto parlare
da gente distratta alle cose di sempre
ma molto più attenta alle cose del cielo
di me
Lei capisce signore una luna che cade
non é un fatto da potersi tacere
che trasforma una notte qualunque in un sogno
e in un grido
questo nostro parlare
se soltanto mi stesse a sentire
se soltanto un minuto
senza chiudere gli occhi
rimanesse anche lei qui con me, adesso
a guardare
Perché c’é una luna che cade stasera
attenzione signore ci potrebbe colpire
o quantomeno scavare una buca profonda
ma così larga e profonda
da non poterla
da soli
passare
Tu lo sai
si tu lo sai quello che vale
oltre i silenzi e le parole
fra noi
che cosa vuoi che io ti dia
questa incertezza
o una maldestra compagnia
Resterai
o ad altre altezze le tue ali
si perderanno in altri voli sopra noi
e sopra quello che rimane
di tutto questo malinverno
oltre stagione
Resterai
o ad altre altezze le tue ali
si perderanno in altri voli
sopra noi
Saluteremo dalla nostra finestra
il tempo che passa
e se passando ci riconoscerà
anche il tempo perduto
anche il tempo sbagliato
ci risponderà
Saluteremo dalla nostra finestra
e non sarà una canzone
che tutto il tempo finito ci ritornerà
ma saranno gli occhi questi nostri occhi senza più parole
e un altro tempo sarà
Musicisti :
Thierry Arpino : batteria
Frédéric Briet : contrabbaso
Edmundo Carneiro : percussioni
Claudio (Dado) Dadone : chitarre
Goffredo Degli Esposti : flauto kaval
Raymond Doumbé : basso elettrico
Glenn Ferris : trombone
Pier Mario Giovannone : chitarra
Didier Havet : euphonium, tuba
David Lewis : tromba , flicorno, pianoforte
René Michel : fisarmonica
Humberto Orellane Quiroz : viola da gamba
Manohisoa Razanajato : contrabbasso
Laurent Robin : batteria
Leonardo Sanchez : chitarra
Vincent Segal : violoncello
Gianmaria Testa : chitarra , voce