Professore, attivista, youtuber e scrittore, Matteo Saudino AKA BarbaSophia è nato a Torino, insegna Filosofia e Storia allo storico liceo “Gioberti” del capoluogo piemontese e ha collaborato con l’Università di Torino come docente di Istituzioni Politiche alla scuola di specializzazione per la formazione degli insegnanti (SISS).
Nel suo canale Youtube (oltre 36 milioni di visualizzazioni da parte di adulti e molti ragazzi) la filosofia e la storia vengono affrontate come incontro col contemporaneo, strumenti per ragionare sulla società, sulla politica, sulle istituzioni e sull’istruzione, sui diritti e sulla giustizia sociale, perché “fare filosofia -come ripete sempre Saudino – è un atto di ribellione”.
Partecipa regolarmente a festival, tiene conferenze e seminari di filosofia in tutta Italia e si occupa di formazione per enti pubblici e imprese private.
Ad aprile 2024 ha debuttato con il suo primo spettacolo teatrale dal titolo Vite Ribelli: in scena, il racconto delle vite di Ipazia, Democrito, Giordano Bruno, Olympe de Gouges e Socrate.
Le sue pubblicazioni:
Manualistica
Crescere cittadini (Pearson-Paravia 2007)
Prima Filosofare. Storia, attualità, domande della filosofia. Vol 1-2-3 con Daniele Gorgone, Lucilla G.Moliterno e Stefano Tancredi (Laterza, 2024)
Poesia
Fragili Mutanti (Eris, 2012)
Saggistica
l Prof fannullone: Appunti di una coppia di insegnanti ribelli nell’esercizio del mestiere più antico del mondo (o quasi) (2017) con Chiara Foà
La filosofia non è una barba (Vallardi, 2020)
Cambiamo la scuola con Chiara Foà (Eris, 2021)
Ribellarsi con filosofia. Scopri con i grandi filosofi il coraggio di pensare (Vallardi, 2022)
Scuolitudine con Chiara Foà (EDEA editore, 2022)
Star Wars e la Filosofia: i grandi concetti del pensiero spiegati con Darth Vader, Yoda, la Principessa Leia e gli altri con Lucilla G.Moliterno e Stefano Tancredi (Vallardi, 2024)
Romanzi
Sofia Express. Un incredibile viaggio alla scoperta della filosofia (Salani, 2023)
Matteo Saudino è a disposizione per conferenze e lezioni, anche su misura.
Proposte
Elogio dell’incertezza
Viviamo in una società estremamente veloce e complessa, caratterizzata dal primato culturale della tecnologia e del consumo, in cui la metafisica ha lasciato lo spazio al metaverso e in cui le relazioni umane sono sempre più precarie e liquide. Ciò produce in molte persone disorientamento, malessere o nostalgie per luminose età dell’oro passate che in realtà non sono mai esistite. Come superare questo senso di inadeguatezza e di mancanza di prospettive future che permea le esistenze? Come si può vivere nel crepuscolo degli idoli? La filosofia, liberata da ogni missione salvifica, può suggerire con i suoi meravigliosi dubbi alcuni sentieri da intraprendere per provare ad orientarci nell’epoca dell’incertezza, facendo di quest’ultima una preziosa e utile compagna di viaggio.
NON DIRE GATTO
Una fenomenologia del calcio
Cosa c’entrano Platone e Thomas More con Zeman? E Allegri e Mourinho con Aristotele? Per non parlare di Spinoza con Guardiola, Conte con Nietzsche e Sacchi con Marx?
E soprattutto come si intrecciano il calcio e la filosofia? Se è vero come afferma Mourinho che chi conosce solo di calcio non sa niente di calcio e forse altrettanto vero che chi non conosce nulla di calcio si perde un punto di vista da cui osservare le tante cose del mondo. Gli allenatori con le loro idee di gioco e con il loro modo di mettere in campo e guidare la squadra elaborano delle filosofie, ovvero delle interpretazioni della realtà. “NON DIRE GATTO – Una fenomenologia del calcio” è un viaggio che vi farà vedere lo sport più amato dagli italiani come non lo avete mai visto e al termine del quale scoprirete se siete allievi di Conte o Zeman, di Allegri o Guardiola.
L’utile inutilità della filosofia
Spesso si sente dire che la filosofia non serve a nulla, che è un’attività inutile, in quanto troppo astratta o addirittura
bizzarra. In particolar modo, nella nostra società contemporanea caratterizzata dal primato del sapere tecnicoscientifico
e dalle logiche dell’utilitarismo, fare filosofia è considerato una perdita di tempo, un’attività marginale.
Ma è veramente così? A rispondere a questa domanda è già, nel IV secolo a.C., Aristotele, secondo cui gli esseri
umani non esercitano la filosofia « per nessun vantaggio che sia estraneo ad essa; e, anzi, è evidente che, come diciamo
uomo libero colui che è fine a se stesso e non è asservito ad altri, così questa sola, tra tutte le altre scienze, la diciamo
libera: essa sola, infatti, è fine a se stessa » (Metafisica, 982b- 983a).
La filosofia risulta una disciplina utile proprio perché non serve praticamente ad ottenere nulla di specifico (non
serve a costruire un’abitazione o coltivare la terra), ma arricchisce e abbellisce l’esistenza umana, rendendola più
degna d’essere vissuta. La filosofia è, dunque, un’attività libera: essa non è al servizio di niente, è gratuita ricerca del
sapere per la bellezza del sapere stesso. La filosofia insegna a ragionare e ragionare in modo corretto permette di
comprendere meglio la realtà, in particolar modo ad orientarsi nella complessità.
Serve ad accrescere lo spirito critico e dunque è un ottimo strumento per liberarsi dalle fake news e dai tanti
inganni di ogni potere. Serve ad immaginare altre realtà, altri mondi e ciò permette di capire meglio quello in cui
viviamo e magari ci stimola a cambiarlo e migliorarlo. Serve ad argomentare e fondare una scelta e non a vivere
secondo la regola del si fa, si dice, è così.
La filosofia affronta la morte.
La filosofia interroga la vita.
La filosofia è – meravigliosamente- utile nel suo essere inutile.