Altre_Latitudini

Altre Latitudini

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Produzioni Fuorivia e Egea Music
presentano 

GIANMARIA TESTA
ALTRE LATITUDINI
dal 25 novembre 2022 su vinile (ed. lim.) e cd

Con l’uscita di “Altre latitudini”, il quinto album di Gianmaria Testa continua la serie di ristampe – con una nuova raffinata edizione e in edizione limitata anche su vinile – che Produzioni Fuorivia e Egea Music dedicano al cantautore scomparso nel 2016 e mai dimenticato. Anzi, scoperto e ricordato, cantato e suonato in questi anni da colleghi e amici come Giuseppe Cederna e Neri Marcorè così come da tantissimi appassionati sui palchi di tutt’Italia.

Altre latitudini, registrato nel mese di maggio 2003 in Italia e masterizzato a Londra, vede la presenza di 14 musicisti. Dopo il minimalismo chitarra e voce de Il Valzer di un giorno, Gianmaria Testa ritrova in questo disco il piacere della varietà di suoni. Piero Ponzo (che aveva già collaborato a Montgolfières) cura gli arrangiamenti di corde e fiati per un disco presentato prima in concerto a Parigi e che poi ha portato Testa sui palchi più importanti in Italia e in Europa.

Sono quindici brani che passano al setaccio la tradizione italiana, il jazz, la chanson, lo swing, dando il giusto spazio ad ognuno. Poche parole, semplici, per un’immagine, una storia. E arrangiamenti dosati, per la punteggiatura necessaria all’espressione.

Tra i protagonisti di questo disco Enrico Rava, Rita Marcotulli, Enzo Pietropaoli, Fausto Mesolella (anche autore dell’unico brano in napoletano dell’album: “’Na stella”) che sotto la guida di Testa e Ponzio intervengono nella più pura espressione del loro stile.

“Altre latitudini” è espressione purissima de carisma, della finezza di espressione e purezza delle parole tipica di Gianmaria Testa: piccole storie, che una volta notate, non possono più essere trascurate.

Scrive per Gianmaria l’amico carissimo Erri De Luca: “La tua voce s’arrampica a un balcone, soffia all’amato le parole da dire all’ affacciata. La tua voce è Cyrano nascosto nel giardino che insegna al maschile smemorato come bussare a un bacio di ragazza. Sono sillabe di pioggia, da levarsi la giacca e appoggiarla sulle spalle scoperte di una donna, una delle poche mosse sacre in dote a un uomo.

Le tue canzoni servono a un ragazzo per improvvisarsi uomo, servono a un uomo per tornare ragazzo. Una donna sospira: fosse vero. Finché canti è vero e poi per altri cinque minuti dura l’effetto di raccolta dei frantumi maschili; stanno di nuovo insieme l’adulto e il rompicollo. Finché canti ecco di nuova una sagoma d’uomo nella stanza, al bavero ha messo il fiore dell’ortica, in cima alla camicia una farfalla vera. Allaccia il braccio attorno alla ragazza, accenna a un valzer, lo rigira in tango, splende la coppia, numero chiuso sigillato a musica.

Profumo di balli di una volta la tua canzone di oggi. Uomo e donna accostano gli zigomi per fingere di dirsi una parola, si odorano i capelli, accostano il respiro alla curva del collo. I balli di una volta permettevano abbracci con la scusa di una danza in pista.

Niente altro che amori, polpa scoperchiata da un coltello che scortica, sbuccia, e sotto, il frutto è bianco. Solo amori, il loro passo a due disturba, distoglie: due innamorati vanno, dietro a loro si accodano le occhiate di noialtri soldati costretti dentro i ranghi, invece di sbandare, sbottonare il colletto e darsi a correre.

Niente altro che fiori, compratene un mazzetto, portatelo sudati, trafelati, alla creatura preferita, amata.”

Paola Farinetti, moglie di Gianmaria Testa e manager di Produzioni Fuorivia, scrive “Molti di questi (lavori) con gli anni sono diventati rari, buoni solo per un’asta su eBay, e mi è parso un peccato. Tutti conservano infatti una misura, una freschezza di musica e parole -quelle parole che Gianmaria limava e rilimava-, che li rendono dei classici, sopravvissuti all’usura del tempo.”

Le pubblicazioni si susseguiranno una dopo l’altra fino ad abbracciare l’intera discografia di Gianmaria Testa.

www.gianmariatesta.com – www.produzionifuorivia.it – www.egeamusic.com

 

LAMPO - Brani e Testi

 

Dentro l’acqua di questo torrente
così limpida e veloce scenderò
fino a quando la mia montagna
fino a dove questa montagna
si farà pianura
molto lontano da questo cielo
così vicino che lo puoi toccare
fino al punto esatto
fino al punto dove
il fiume accarezza il mare
Ma chissà
dove il fiume incontra il mare

Tutte le stelle di questa montagna
così piccole e vicine saluterò
fino a quando dalla pianura
fino a quando non potranno
più sentire
e sarò lontano da questo cielo
così lontano da non poterci tornare
molto vicino al punto
al punto esatto dove
il fiume accarezza il mare
Molto vicino al punto
molto vicino a dove
il fiume incontra il mare

Ma chissà
dove il fiume incontra il mare

Mi porto addosso di te
soltanto il meglio di te
la faccia più incerta che fai
le cose che non mi dirai
e casomai mi dimentico già
di chiederti come si sta
dentro una foto d’estate che ho
tu che mi guardi
io che guardarti davvero non so
Mi porto addosso di te
soltanto il meglio di te
di mille canzoni che sai
quelle che non canterai
e casomai si confondono già
con altre che ho amato e che so
dentro la foto d’estate che ho
tu mi guardavi
io ti dicevo soltanto di no

Mi porto addosso di te
tutto il meglio di te
soltanto il meglio che c’è

…e casomai mi dimentico già
di chiederti come ti va
dentro la foto d’estate che ho
tu che mi guardi
io che non riesco più a dirti di no

C’è molta gente sai
troppa gente in questo cinema
uomini, comparse
e primedonne pallide
e io che sono qui
dentro il mio angolo
e non ti vedo più
neanche per un attimo

Ma ride, la gente ti sorride dentro al cinema
con le bocche inzuccherate
e gli occhi morbidi
e io che sono qui
prigioniero nel mio angolo
io non ti ho avuta mai
neanche per un attimo

Ma non siamo noi, non siamo noi
che facciamo il cinema
le primedonne ormai
hanno stregato il pubblico
però restiamo qui stretti
stretti in questo angolo
e adesso che ci sei
mi sembra il massimo

Ma non siamo noi, non siamo noi
a fare il cinema
che le comparse sai non c’hanno un pubblico
però restiamo qui stretti
stretti in questo angolo
e da quando ci sei tu
mi sembra il massimo

Solo per dirti di no
non avrei fatto la strada
ma c’era dell’altro
lo so che lo sai
c’era dell’altro fra noi
c’era dell’altro fra noi

Dire che cosa non so
se un bacio, un cane o una rosa
dire per dire lo so che lo sai
sarebbe inutile ormai
sarebbe inutile ormai

Ma cercavo per noi
un pretesto più forte per noi
una scusa più seria
del pianger miseria
miseria d’amor
E volevo se mai
una ragione più vera se mai
come dire che sono venuto per stare
rimani perché

solo per dirti di no
non avrei fatto la strada
ma c’era dell’altro
lo so che lo sai
c’era dell’altro fra noi
c’era dell’altro…
E cercavo per noi
un pretesto più forte per noi
una scusa più seria
del pianger miseria
miseria d’amor
E volevo se mai
una ragione più vera se mai
come dire che sono venuto per stare
rimani con me

Parlami
per tutto il tempo che rimane
in questo giorno di confine
fra il prima e noi
raccontami che è stato solo un altro sbaglio
che è tutto un caravanserraglio
la vita e poi
quel tuo spirito da lama di coltello
disegnerà
sulla mia anima un gobba di cammello non si confonderà

Inventami
per altre oasi un deserto
da traversare a passo corto
carovanieri noi
ma adesso ridimi
si potrà fare anche domani
le troveremo altre ragioni
e prima o poi
quel tuo spirito da lama di coltello
ritaglierà
sulla mia anima una gobba di cammello
non si cancellerà

Quel tuo spirito da lama di coltello
che disegna già
sulla mia anima una gobba di cammello
non si confonderà

Ancora un attimo e sarai
come di pioggia
che lava i marciapiedi e a noi
scivola in faccia
soltanto un attimo e sarai
come la pioggia
per un amore di sabbia
sarai

Di terra umida sarai dopo la pioggia
vapore dal catrame e poi
caldo che abbraccia
di terra umida sarai
fiore che sboccia
sopra un amore di sabbia
sarai

Sarai come una luna d’inverno
che accende per noi
tutto il cielo che gira qui intorno di noi

Ancora un attimo e sarai
come di pioggia
che lava i marciapiedi e a noi
scivola in faccia
soltanto un attimo e sarai
come la pioggia
per un amore di sabbia
sarai
Sarai come una luna d’inverno
che accende per noi
tutto il cielo che gira qui intorno
sarai
sarai il respiro del giorno

Di questa veduta aerea
non rimane quasi niente
il fantasma del campanile
adesso non sorride
planando e riplanando
sulle colline antiche
non incontri che cappelli di paglia
consumata
i bicchieri sono vuoti
ma nessuno se ne avvede i bicchieri sono vuoti
e nessuno se ne avvede
e tu
cosa farai domani

Di questa stagione andata
non dimentico più niente
se settembre non si ostina
a cancellare
parlando e riparlando
di quel ch’è appena stato
mi tolgo controvoglia il sale
dalle mani
i bicchieri erano pieni
e qualcuno li ha bevuti
i bicchieri erano pieni
ma qualcuno li ha bevuti
ora lo so
cosa farai domani

Sento che hai messo
la tua voce da combattimento
per dirmi parole che conosco già
chissà perché dovrei star qui
ad ascoltarti

Esco che piove
guardo la gente e poi tutti gli ombrelli che muove
tutte le facce che fa in questa umidità
che annega stasera la sera

Piove il temporale
piove pioggia e non parole
fra noi
piove e non fa male
è solo pioggia e non parole
fra noi

..E poi viene un giorno
che a guardarlo passare
sembra il giorno di un altro
e di un altro le cose da fare
e di un altro la voce
e anche l’ombra sui muri
e di un altro anche i fiori
che ho preso per te

e sono fiori d’inverno ma per un’altra stagione
oppure un altro ricordo
che adesso non so
nient’altro che fiori
cosa vorranno mai dire
a guardarli di nuovo
non dicono più

perché viene un giorno
che a guardarlo passare
sembra il giorno di un altro
e di un altro la vita da fare
e di un altro la voce
e anche l’ombra sui muri
e questi fiori d’inverno
che ho preso
per te

Sei la conchiglia
della battigia
che prende il sole
e prende l’onda
e prende il mare
e prende il largo
e si rivolta

E torna a riva
di un’altra spiaggia e torna al sole
e torna all’onda
e torna al mare
e torna al largo
e prende il largo

Sei la conchiglia
di acqua e sale
che annega il sogno
di riposare
e lascia un pianto
che non si asciuga
e va nel mare

Sei la conchiglia
della battigia
che prende il sole
e prende l’onda
e prende il mare
e prende il largo e torna al largo

Una lucciola d’agosto
se ne andava una mattina
fiera della sua valigia
a raccogliere la luna
e gridava ai quattro venti
la sua gioia d’esser viva
lo gridava ai quattro venti
e la sua luce lampeggiava

Ma la lucciola d’agosto vide il sole che nasceva
solo, dietro le montagne
vide il sole che brillava
disse al sole – non salire
con la tua luce assassina –
gridò al sole – non salire –
e la sua luce già moriva

E una lucciola d’agosto
han trovato sopra un fiore
stretta nella mano destra
la valigia con la luna
e hanno detto – sarà morta
per paura o per amore –
hanno detto – sarà morta
perché luce non aveva
perché luce non aveva –

E la vide il sole da lontano
sopra quel fiore di neve e alla lucciola
sorrise 

Potrai cambiare volto
se vuoi che vada via
potrai cambiare nome
se vuoi mandarmi via
potrai scriverti in faccia
stasera non ho voglia di nessuno
ma niente mai di me
ti giuro
confonderai

‘Na stella guarda o mare
cull’uocchie chiare chiare
s’interroga si o core
‘ppe colpa e nu dolore
se po cchù nammurà

‘Na stella guarda a luna
cull’uocchie de guagliune
s’interroga si ammore
è fantasia do core e si nu juorno turnarrà

Stella stella do mare
quante jurnate amare
l’ammore fa passà
e proprio mentre a guardo
senza farme vedè
m’addono che o dispietto
lo chiude o core ‘mpietto
pe nun se fa guardà

E proprio mentre pensa
senza farse vedè
s’accorge che dimpetto
areto a nato cielo
già se sta annammurà

Altre abitudini alle tue latitudini
non ci sono margini per me
soltanto limiti metereologici
dalle mie parti nevica
sai com’è
altre abitudini e altre latitudini
anche l’impossibile si avvererà
ma dammi un attimo
fermati all’angolo
che magari snevica chissà e lascia al palo la tua automobile
sarebbe scomodo
col traffico che c’è

Prendi un taxi con me
prendi un taxi sarà
come andare all’estero
prendi un taxi con me
prendi un taxi sarà
un pomeriggio insolito
che l’autista lo sa
dove stanno lo sa
gli angoli più autentici
e ci piloterà fuoriporta
che fa sempre un po’
romantico

 

Musicisti :
Gianmaria Testa: voce, chitarra
Enzo Pietropaoli: contrabbasso
Philippe Garcia: batteria
Mario Brunello: violoncello
Carlo de Martini: violino
Gianpiero Malfatto: tuba
David Lewis: tromba
Gabriele Mirabassi: clarinetto

Produzione artistica
Gianmaria Testa

Direzione artistica e arrangiamenti
Piero Ponzo
Registrato e missato allo Studio Elettra di Calvi dell’Umbria, Italia 2003
da Emanuele Donnini